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...e se ad ottobre...


Le aziende, una dopo l'altra, stanno ripartendo e con esse le azioni commerciali.

Non lo diciamo, un po' per scaramanzia, un po' perché solo l'idea ci provoca fastidio, ma razionalmente non possiamo non considerare la cosa: il rischio c'è!

Con l'allentamento delle misure la pandemia potrebbe ripartire, oppure, col finire della bella stagione, il virus – che al momento appare un po' "depotenziato", potrebbe riprendere vigore. Da ottimisti cronici quali siamo lo escludiamo, ma un imprenditore o un direttore commerciale deve ipotizzare i vari scenari.

L'attività di vendita, tipicamente basata sul contatto umano, è stata duramente colpita dall'emergenza, quindi come organizzarsi per il futuro?

Occorre avere un progetto di cambiamento dell'attività commerciale.

Più durerà la pandemia, più saranno permanenti le nuove modalità operative. Però nessuno oggi è in grado di stimare tale durata (men che meno virologi, statistici ed esperti vari di questa o quella task-force).

È necessario:

  • Ripensare il processo di vendita secondo una logica "non di contatto".

  • Effettuare cambiamenti che siano utili anche nell'ipotesi di un rapido ritorno alla normalità, per non sprecare investimenti.

  • Revisionare i target e le conseguenti priorità commerciali.

In T.M.T. stiamo sperimentando un modello, che viene adattato alle peculiarità dei vari mercati, che permette di affrontare senza traumi questa piccola rivoluzione.

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