Come mi presento? Cosa mi metto?? Cosa non devo dire???
Fino qualche anno fa era un tema caldo unicamente agli under 25. Ma oggigiorno sostenere un colloquio di lavoro anche alla soglia della pensione, non è più un evento così unico.
Non solo neodiplomati, laureati, disoccupati freschi di studi, ma anche molti soggetti con pluriennale esperienza alle spalle, si vedono costretti a re inventarsi o per necessità o scelta personale.
Cassaintegrati, licenziati, ma anche professionisti che dopo anni di sacrifici, partoriscono l’idea di mollare tutto e mettersi in proprio, magari prendendo un aereo e cominciare una nuova vita oltreoceano devono sapersi vendere nel migliore dei modi.
Coloro che devono affrontare un colloquio di lavoro e/o di avvio di una nuova attività, spesso restano nel settore di provenienza, il più delle volte presentandosi alle aziende che una volta erano considerate loro “competitors”, qualche volta cambiano completamente area; il trend dell’era post crisi è però quello di intraprendere percorsi in proprio (soprattutto nel settore ristorazione e bellezza).
In tutti i casi sopra elencati, restano fermi dei quesiti che ognuno di noi si pone, prima di sostenere un colloquio di qualsiasi genere esso sia.
Un’ansia da prestazione che non dà pace: “cosa penserà di me chi ho di fronte?”, “come mi devo comportare?”, “qual è l’immagine che devo dare?”.
O ancora più temibili le convinzioni: “Il selezionatore avrà la metà dei miei anni”, “con tutta la mia esperienza non ho di che temere” ...
Business Insider, uno dei più famosi blog di finanza a livello mondiale ha stilato la classifica degli errori più comuni da evitare durante un colloquio di lavoro/con soci per avviare una nuova attività.
La top 5:
“Non ho debolezze”. In molti colloqui viene richiesto di elencare i propri limiti. Non è forse più funzionale trovare una soluzione ad un proprio difetto, che mostrare la propria arroganza?
“Smartphone”: se vi siete scordati di abbassare l’audio del telefonino, non andate a sbirciare subito chi vi ha commentato l’ultima foto postata su Facebook. Anzi probabilmente è meglio limitiate la privacy al profilo: 7 HR su 10 vanno a dare un’occhiata alla reputazione del candidato sui social.
“Io”. Il focus dell’incontro è come voi e l’azienda/nuovo business potete andarvi incontro l’un l’altro per il miglioramento reciproco. C’è il tempo per parlare e quello per ascoltare.
“Come sono andato?”. Il riscontro sulla propria performance va preteso, ma non durante l’incontro! Attendete l’esito dell’azienda e poi, se non avete ottenuto il lavoro, chiedete in un’email chiarimenti su cosa è andato storto.
“Caffè, acqua, caramella”. Se vi viene offerto qualcosa, è sempre bene accettarlo, purché non comprometta la vostra salivazione e sudorazione. Il “grazie” e “prego” vi faranno guadagnare qualche punto già da subito.